"Una casa un terreno, e ancora una collina e ancora una casa ed ancora un pezzo di terra; ogni lembo un colore, ogni coltura una storia. Ed ecco che sembra essere racchiuso in questa liturgia visiva il segreto di tanta tranquillità.
Perchè qui non ci sono montagne che sovrastano lo sguardo se non all'orizzonte e da qui si può solo intuire la presenza del mare; a Cervidone alcuni sono ancor oggi convinti che qui si viva tra le colline e qui si viva per le colline, questa convinzione gli basta. Al centro di questa marchigiana poesia c'è Cervidone, "terra per contadini" e rappresentazione di quel carattere assonnato e cordiale tipico della natura di questo territorio, con le sue vallate regolari e gli insediamenti uniformemente distribuiti come se ad ogni casolare fosse concesso di possedere un pezzettino del proprio orizzonte. Oggi non ci sono più ne campane da suonare ne una comunità da radunare me questo pezzettino di passato resiste al presente disinteressandosi del proprio futuro, quasi che questo potesse servire da monito per quelli che hanno ormai dimenticato di quando la domenica il campanile suonava a festa collina dopo collina".
William S.